L’attesa del Natale: il calendario dell’avvento

 

“Ma in attendere è gioia più compita”

(Eugenio Montale)

 

Dicembre è il mese dell’attesa: ventiquattro giorni che ci preparano all’arrivo del Natale.

Attendere dal latino attĕndĕre «rivolger l’animo a», significa “ascoltare attentamente, rivolgere l’attenzione, stare attento (Treccani)”. L’attesa, oggi, è una pratica poco esercitata, anzi tendenzialmente evitata. Nell’era del “tutto e subito” è ormai inconcepibile far passare un lasso di tempo anche minimo tra il desiderare e il possedere: basta un cellulare, una connessione a Internet e una manciata di minuti per realizzare immediatamente un nostro desiderio.

Perché aspettare non è più di moda?

Byung-Chul Han, nato a Seul, filosofo e professore alla Universität der Künste di Berlino, nel suo libro “La società della stanchezza” prova a dare una risposta a questa complessa domanda. Il filosofo sudcoreano sostiene che la società moderna sia completamente dedita al fare e che il momento dell’inattività viene ad oggi considerato come una sorta di deficit. La velocità a cui ogni giorno viviamo, l’eccesso di stimoli a cui siamo quotidianamente esposti e la continua aspirazione al massimo del successo portano inevitabilmente a una stanchezza mentale e fisica. Byung-Chul Han, analizzando il concetto dell’essere multitasking, spiega come questa capacità possa essere considerata una sorta di passo indietro in quanto, impedendoci di fermarci e sostare, alimenta la frenesia e la rapidità di cui siamo prigionieri.

Perché invece è importante aspettare?

  1. RIFLETTERE: L’attesa ci costringe a fermarci e a domandarci che valore ha per noi ciò che stiamo aspettando. In altre parole, l’attesa ci consente di riflettere se ciò che stiamo aspettando valga la pena oppure no, se siamo disposti a fare sacrifici oppure no per ottenere ciò che desideriamo.
  2. ASCOLTARE: attendere vuol dire imparare a riconoscere i propri stati interni, imparare a discriminare che emozioni proviamo in quel momento e farvi fronte.

Per esempio: cosa provi mentre aspetti di essere interrogato all’esame? Cosa provi mentre aspetti il treno in ritardo? Cosa provi quando sai che torna un amico che non vedi da molto tempo? Cosa provi prima del tuo primo appuntamento romantico?…

  1. DARSI TEMPO: aspettare a volte è un lasso di tempo necessario, fisiologico. Pensiamo ad esempio alla gravidanza.
  2. SVILUPPARE LA CAPACITÀ DI PROBLEM SOLVING E DI PRESA DI DECISIONI: aspettare ci consente di avere del tempo per riflettere sulle scelte che dobbiamo prendere, aiutandoci a fermarci per analizzare le varie alternative, le possibili soluzioni e quindi migliorando la nostra capacità di prendere delle decisioni.
  3. DESIDERARE: aspettare qualcosa che desideriamo veramente è uno dei regali più grandi che possiamo farci

La capacità di aspettare è come un muscolo che può essere allenato quotidianamente e rinforzato giorno dopo giorno. E per allenare la capacità di aspettare, quest’anno ho deciso di accompagnarti alla scoperta dell’attesa, attraverso un calendario dell’avvento.

Prima di cominciare ad aspettare insieme, ho avuto la curiosità di scoprire se esistesse un inventore del calendario dell’avvento. Ebbene esiste! Il calendario dell’avvento fu inventato da Gerhard Lang nel 1908, che, ricordandosi della sua fatica ad aspettare il Natale da bambino e dello stratagemma che sua madre inventò per aiutarlo a contare, decise di costruire un calendario che potesse aiutare a tenere il conto dei giorni che mancavano a Natale. La storia racconta che la mamma di Gerhard, per aiutare il figlio a contare i giorni che lo separavano al Natale, cucinò 24 biscottini speziati che venivano dati a colazione al bambino dal primo di dicembre fino alla Vigilia di Natale. Fu così che Gerhard prese l’ispirazione e costruì questo magico modo per aspettare il Natale.

Il calendario dell’avvento che propongo quest’anno vuole essere un invito per imparare a fermarsi e assaporare il valore dell’attesa. E per rendere questa attesa ancora più piacevole, ho scelto come tema centrale del calendario la leggerezza intesa come la capacità di riuscire a non avere macigni sul cuore.

Ventiquattro caselle all’insegna della leggerezza per regalarci un’attesa consapevole, ventiquattro giorni per imparare a crescere e conoscere meglio noi stessi.

Buona attesa a tutti!

 

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