La fine dell’estate e l’inizio della scuola possono essere momenti stressanti per genitori, figli e insegnanti. Il rientro a scuola, come tutti i cambiamenti, è un momento molto delicato e come tale deve essere affrontato con gradualità.

Concretamente, il ritorno a scuola può avere diversi livelli di complessità: può trattarsi di un inserimento al nido, di un cambio di classe o di scuola, di un nuovo insegnante oppure ancora può essere l’anno dell’esame di maturità. Questi momenti di passaggio possono comportare uno sconvolgimento degli assetti del sistema famiglia, in termini di organizzazione di agenda e spazi. Tuttavia, è bene fare attenzione a non dedicarsi soltanto ai dettagli organizzativi, ma prendere in considerazione anche gli aspetti affettivi legati al momento. In generale, i genitori sono chiamati innanzitutto a gestire le proprie emozioni rispetto a questo evento per potersi poi prendere cura dei vissuti dei propri figli. I genitori a casa e gli insegnanti a scuola dovrebbero provare a decifrare cosa sentono per poi guidare i bambini e i ragazzi nel contenere e comprendere il vissuto emotivo che si trovano a vivere.

Il primo giorno di scuola è un momento emozionante per tutti gli attori coinvolti:

Genitori: paura che il proprio figlio non riesca a farcela, sollievo di poter condividere l’educazione dei figli con gli insegnanti, tenerezza nel vedere il proprio piccolo crescere e diventare sempre più autonomo, ansia per non sapere come saranno i compagni e gli insegnanti.

Studenti: gioia di ritrovare gli amici, paura nell’affrontare le novità, ansia per le verifiche di ingresso, noia per le troppe ore seduti e curiosità nell’affrontare nuove materie.

Insegnanti: gioia di conoscere i nuovi alunni, entusiasmo per il proprio lavoro, ansia per i programmi sempre più densi, preoccupazione per l’arrivo di nuovi colleghi con i quali fare squadra.

In ogni periodo dell’età evolutiva, c’è un modo diverso per prendersi cura del passaggio verso l’inizio dell’anno scolastico.

Per i bambini più piccoli (nido), il momento dell’inizio della scuola prevede il distacco da un’esperienza di vicinanza affettiva e spesso i figli possono sperimentare l’angoscia da separazione. Anche per i genitori affidare il proprio figlio la prima volta ad un estraneo non sempre è facile soprattutto se è il primo vero distacco.  I bambini che iniziano la scuola dell’infanzia sperimentano le prime relazioni coi pari e le prime regole. Anche in questa fase è possibile che qualcuno provi ansia per la separazione dalle figure di riferimento, ma generalmente i bambini entro 6 settimane si adattano al cambiamento. È necessario che il genitore rispetti i tempi d’inserimento del bambino, che non sempre corrispondono alle proprie aspettative. Ogni bambino ha i suoi tempi di adattamento, e di elaborazione delle emozioni, che vanno rispettati. I bambini alla scuola primaria si preparano ad affrontare un grande cambiamento fatto di nuovi ambienti, nuovi amici, regole e impegno scolastico. È in questo periodo che i bambini iniziano a sperimentare il confronto e il conflitto coi pari e iniziano a costruirsi un’idea della propria autostima. In questa fase, i genitori possono aiutare i bambini nello strutturare delle routine, nel mantenere dei ritmi sonno veglia adeguati e nel rafforzare l’autostima dei figli. I ragazzi della scuola secondaria di primo grado si trovano ad affrontare non soltanto un cambiamento nell’ambito scolastico, ma soprattutto si trovano in balia di tutta una serie di cambiamenti legati all’età: cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi. Ed è proprio in balia di tutte queste trasformazioni che iniziano a chiedere maggiore autonomia e a cercare sempre più il confronto coi pari. Il ruolo dei genitori è quello di esserci e sostenere i ragazzi nel loro percorso di crescita iniziando a negoziare alcune regole e accogliendo le emozioni che accompagnano questa delicata fase dello sviluppo. I ragazzi della scuola secondaria di secondo grado sono nel pieno della differenziazione dai genitori, e molte volte si relazionano solo a distanza, attraverso silenzi e scontri. Qui la scuola ha un ruolo decisivo: spesso i ragazzi tendono a seguire come modello un adulto esterno alla famiglia (un insegnante, il genitore di un amico, un allenatore) e il gruppo di pari assume centralità nel modo in cui passare il tempo libero. In questa fase il genitore può creare un legame di fiducia con i genitori degli amici del figlio e mantenere con gli insegnanti una buona comunicazione per avere un confronto sul ragazzo dal loro punto di vista. In sintesi, in tutte le fasce di età il compito principale dei genitori è quello di educare alla progressiva autonomia e un nuovo inizio, come il passaggio scolastico, è una occasione per cominciare a farlo.

Qualunque sia la fase del ciclo di vita che i figli stanno attraversando, durante l’inizio della scuola e per tutto l’anno scolastico hanno bisogno di essere supportati, motivati, incoraggiati e soprattutto ascoltati nelle loro emozioni belle e brutte che siano!

BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI!

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